Con l’assillo della pandemia, tendiamo tutti a rimuginare più del solito: sono aumentate anche le richieste di aiuto?

Marusca Klein: Certamente. Molte persone si preoccupano per la salute e hanno paura del futuro. Inoltre, abbiamo più tempo per l’introspezione, diamo maggiore spazio a pensieri ed emozioni – e a volte finiamo in una spirale di pensieri negativi.

In che casi bisogna preoccuparsi?

Marusca Klein: È normale non essere sempre al massimo. Dubbi ed emozioni negative sono naturali. Accettarli è fondamentale. Riflettere può aiutare a scoprire cose nuove. Tuttavia, se i pensieri ruotano sempre attorno alle stesse domande e queste non trovano risposta, si perde lucidità. Se di notte non dormo e resto a rimuginare, di giorno fatico a concentrarmi. Divento emotivamente instabile, incline al pianto e irritabile. Inoltre, ci possono essere tensioni a livello fisico e malesseri. L’ideale è fare qualcosa prima di arrivare a questo punto.

È normale non essere sempre al massimo. 

Fermare il turbinio dei pensieri: come si fa?

Marusca Klein: Ci sono diverse possibilità. Quando un pensiero invade la nostra mente, possiamo riconoscerlo senza giudicare. Lasciarlo passare come se fosse una nuvola nel cielo è un esercizio di mindfulness. Quando rimuginiamo, rivolgiamo la nostra attenzione al passato o al futuro e perdiamo di vista il presente. Concentrandoci sul corpo, possiamo tornare nel qui e ora: ad esempio controllando la respirazione o con il cosiddetto body scan, una ricognizione mentale del nostro corpo.

Basta questo per risolvere i problemi?

Marusca Klein: Esercizi di questo tipo sono molto utili. Soprattutto nelle situazioni che non possiamo cambiare. Bisogna imparare a lasciar andare. Dirsi: «È così e lo accetto». Riduce la resistenza interna. Possiamo anche chiederci che cosa penseremo di questa situazione tra un anno. Oppure ricordarci che in altri ambiti, la nostra vita va benissimo.

Cos’altro si può fare?

Marusca Klein: Come sarebbe se adottassimo un altro punto di vista? Che cosa diremmo a un’amica che si trovasse nella nostra situazione? Dimostreremmo empatia e compassione – ciò che dobbiamo anche a noi stessi. Un’altra buona strategia è annotare i propri pensieri. L'ideale è abbinarli alla prima cosa da fare per risolvere il problema: parlare con la direttrice, prendere appuntamento dal medico, chiarire l’incomprensione con un familiare. Poi bisogna farlo. Trasformare il pensiero in azione: è il modo più efficace per superare i pensieri ossessivi.

Smettere di rimuginare? Ecco qualche consiglio

  1. Stop!

    Quando notate che iniziate a rimuginare, dite ad alta voce: «Stop!» e accompagnate le parole con un gesto deciso della mano o del piede. Variante: fissate un limite di tempo. Posso rimuginare cinque minuti, poi basta. Osservate se funziona. Vi sentite meglio?

  2. Portate l’attenzione ai sensi

    Prima che i vostri pensieri vi facciano volare su un altro pianeta, fermatevi un attimo. Che cosa sentono vista, udito, olfatto e gusto in questo momento? Che emozioni percepite? Descrivete coi cinque sensi le cose che vi circondano – tornerete subito nel presente.

  3. Esprimete i pensieri

    Annotate i vostri pensieri, su carta o sullo smartphone. Condividete paure e preoccupazioni con un’altra persona, anziché restare nell’autodialogo. Ad esempio, potete scrivere un messaggio a un amico. Se avete bisogno d’aiuto, contattate subito uno specialista.

  4. Fate ordine

    Ripulire la cantina, sistemare il guardaroba, pulire le finestre: l’ordine intorno a noi fa bene anche all’interiorità. Si tratta comunque di decidere che cosa non ci serve più e come cambiare le cose. Sono processi validi anche a livello psichico.

  5. Uscite e fate esercizio

    Fare movimento all’aria aperta aumenta la produzione dell’«ormone della felicità». Ci rende quindi più motivati e soddisfatti.

Marusca Klein Consulente in psicologia diplomata esercita nel proprio studio a Zurigo.

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